mercoledì 22 dicembre 2010

A Christmas tree


L’atmosfera che si crea durante le feste natalizie è unica … adoro il rosso, l’oro e il profumo dei biscotti speziati , le candele accese, i ramoscelli di abete addobbati  con pignette e nastrini, la tavola imbandita con noci, noccioline e frutta secca a tutte le ore del giorno. Mi piace tornare a casa la sera e soffermarmi ad ammirare dall’alto della strada il paese sottostante dove tutti si sono dati da fare per accendere le proprie lucine e per trasformare il caseggiato in una sorta di bellissimo presepe vivente. Adoro ascoltare la musica natalizia, e affacciarmi alla finestra, osservando la condensa lungo tutto il perimetro del vetro, sorreggendo una tazza di thè caldo, incantandomi a guardare i riccioli illuminati appesi sopra le strade.


Anche quest’anno l’8 dicembre è stato il giorno dedicato agli addobbi della casetta! Un giorno speciale, in cui si assapora la gioia della festa.  L’albero è il pezzo forte del nostro Natale. Ogni inverno collezioniamo un oggetto in più da appendervi e con il trascorrere degli anni la sua storia si fa ricca. L’addobbo più recente è una stupenda palla in ceramica dipinta a mano che ci ha regalato mia cognata appena ritornata da uno di quei caratteristici mercatini di Monaco di Baviera. Quest’anno, tra una pallina e l’altra, al suono di Jingle Bells, io, il mio dolce maritino e la nostra Puffy abbiamo deciso di completare la giornata sfornando anche dei biscotti. E’ stato … speciale. Ognuno di noi ha scelto una forma differente  –  io mi sono aggiudicata la stella cadente, al mio maritino è toccato l’alberello e alla Puffy (ovviamente idealmente!) il fiocco di neve.  La frolla condita con le spezie più varie ha la capacità di sprigionare un vero e proprio profumo di Natale! Quindi, dopo una breve ricerca tra le mie scartoffie, ho ritrovato la ricetta dei miei “Spekulatius o quasi” e li ho preparati con questi ingredienti:
450 gr. di farina tipo 00
125 gr . di burro
300 gr. di zucchero
70 gr. di mandorle
2 uova
1 cucchiaino di cannella
metà cucchiaino da moka di zenzero
metà cucchiaino da moka di noce moscata
metà cucchiaino da moka di cardamomo
metà cucchiaino da moka di chiodi di garofano
pepe
1 pizzico di sale
mezza bustina di lievito
latte q.b.
Ho tritato ben bene le mandorle con i chiodi di garofano. Vi ho unito poi la farina setacciata e tutte le altre spezie, il lievito, il sale e un po’ di pepe e ho mescolato bene affinché i vari ingredienti si amalgamassero tra di loro. Ho aggiunto poi il burro a temperatura ambiente e ho lavorato l’impasto fino ad ottenere dei bricioloni.  Vi ho rotto sopra le due uova e o iniziato ad impastare ammorbidendo con qualche goccia di latte. Raggiunta la giusta consistenza, ho avvolto la pasta nella pellicola e l’ho fatta riposare in frigo un paio di ore. Dopo di che l’ho stesa con il mattarello – aiutandomi con delle spolverate di farina – e ho iniziato a formare i biscotti con delle formine in metallo. Ho posato i biscotti sulla teglia foderata di carta da forno e li ho cotti a 180° selezionando l’opzione calore sopra e sotto.


Questi che vedete nella foto li ho preparati ieri sera e li ho confezionati in sacchettini trasparenti, chiusi con del nastro dorato a cui ho legato un piccolo bigliettino in carta gialla “da fritto”. Sono sicura che per chi li riceverà saranno dei graditissimi doni natalizi!

domenica 28 novembre 2010

Bags Party


Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che ieri hanno accettato il mio invito e hanno partecipato a quello che mi sembrava giusto chiamare “Bags Party”.  Grazie all’attività alternativa del mio bel nipote Luca (figlio di mia cognata, 23 anni, tutta energia e voglia di fare!) abbiamo allestito la tavola con articoli di pelletteria assolutamente fashion, belle borse e di qualità. L’intenzione è stata quella di creare un ambiente accogliente e confortevole, e allo stesso tempo di presentare questi bei pezzi all’ultima moda. Devo dire che tutti hanno apprezzato, amici, amiche, comprese le belle signore del paese che si sono perfettamente prestate al gioco, allietando l’atmosfera con il loro incredibile spirito allegro. Grazie a tutti, siete stati fantastici!


 
Io ovviamente mi sono dilettata in cucina prima dell’arrivo degli ospiti, che non potevano entrare e andare via a bocca asciutta! Ho preparato un tavolino dedicato al salato e uno dedicato al dolce, naturalmente tutto finger food. Propongo qui le mie palline di riso, che mi portano indietro negli anni perché mi ricordano le mie passeggiate domenicali insieme ai genitori e queste leccornie che mi comprava mia mamma lungo la strada in una rosticceria … deliziose!!!
Io le preparo così:
Ingredienti
200 gr di riso
200 gr di farina 00
15 gr di lievito di birra
75 gr di zucchero
1 pizzico di cannella
1 limone
Sale q.b.
Olio per friggere
Diluite il lievito in un bicchiere d’acqua tiepida, a cui, se volete, potete aggiungere mezzo cucchiaino di zucchero che aiuta ad attivare il lievito. Utilizzate questa pozione per impastare la farina con un pizzico di sale, lavoratela finché non ottenete una pastella omogenea, dopo di che lasciatela riposare per 1 ora. Intanto cuocete il riso in acqua salata, scolatelo a aggiungete lo zucchero, la cannella e la scorza del limone. Lasciate che si intiepidisca e unitelo alla pastella mescolando ben bene. Mettete l’impasto da una parte e attendete altre 2 ore. A questo punto potete iniziare a friggere, prelevando con un cucchiaio delle porzioni di impasto e immergendolo nell’olio bollente. Cospargete di zucchero e il le palline sono pronte per essere gustate.
Preparatevi a leccarvi le punte delle dita!!!

giovedì 25 novembre 2010

L'ultimo acquisto ...

Avrei voluto farvi entrare in casa mia facendovi passare dall’ingresso, ma queste interminabili giornate buie e bagnate dalla pioggia, per me che parto la mattina e rientro quando ormai è sera, hanno reso difficile i miei tentativi di proporvi una foto come si deve. Quindi, visto che comunque avevo promesso di dedicare questo capitolo alla mia dolce dimora, ho deciso di farlo parlando di una chicca che è entrata a far parte dell’arredamento circa 1 mese fa.
Si tratta di una ramiera, rustica rustica, prettamente in stile toscano, come piace a me! Risale al 1.800, anche se chi me l’ha venduta ha precisato che la legna utilizzata è sicuramente più vecchia. L’oggetto io lo avevo adocchiato su ebay, pochi giorni prima che l’inserzione scadesse. Bellissima. Me ne sono innamorata subito. Ovviamente, ero in cerca di un qualcosa che riuscisse a cogliere l’attenzione di chi varca la soglia di ingresso ed ero indirizzata verso degli oggetti in rame con degli anellini per poterli appendere. Pertanto, utilizzando rame come parola di ricerca, sono giunta alla grande scoperta. Devo dire però che data l’imponenza della ramiera nel suo insieme (l’acquisto comprendeva sia la struttura in legno, sia i ramini) non ho avuto il coraggio di lanciare l’offerta fino alla fine, fino a quando cioè mi si è presentata un’occasione: abbiamo fissato un appuntamento di lavoro presso un’azienda che casualmente si trova a breve distanza dall’antiquario proprio per il giorno seguente la scadenza dell’inserzione. Il destino ha voluto che l’inserzione scadesse senza che nessuno avanzasse un’offerta, e alle 12:40 del giorno dopo mi trovavo a bussare alla porta del Rifrullo dell’Antiquariato piena di speranza. Il negozio, a Campi Bisenzio, è una vera rivelazione. Strumenti di lavoro, lampadari, oggetti di ogni tipo, dei calessi addirittura, e laggiù sulla destra, appesa al muro accanto ad altre piattaie, la mia ramiera. Era identica a come era stata proposta online – l’inserzionista era stato molto attento pubblicando diverse fotografie ben dettagliate.


Il proprietario del negozio, gentilissimo, ha utilizzato un termine azzeccatissimo per descriverla:”’Sta ramiera l’è proprio IGNORANTE!!!”. E  lo è davvero. Notate i chiodi? Sono tutti fatti a mano, e il legno fa bella vista di tutti quei segni che solo il tempo può lasciare :) Una veloce passata di cera – sento ancora il profumo … - ed esco dal negozio raggiante per la soddisfazione di essermi accaparrata un oggetto unico, che renderà la mia casetta ancora più unica (per me, naturalmente!). Ed ora eccola lì, la mia ramiera, a far bella mostra di sé. L’ho appesa il sabato successivo, con un entusiasmo che non vi dico!!! Adesso è la prima cosa che si vede appena entrati, e ne vado orgogliosissima.
Per chi non sa accontentarsi: Internet, è vero, ci rende la vita facilissima, ma se potete, se la vicinanza ve lo consente, recatevi sul posto a fare acquisti. La soddisfazione che ne ricaverete vi ripagherà del viaggio!

domenica 14 novembre 2010

Indovina chi viene a cena …

Riccardo e Chiara sono SEMPRE graditi ospiti, perché oltre ad essere amici veramente deliziosi, mangiano ogni volta tutto senza fiatare! Scherzo ovviamente, a loro dire l’invito mio e della mia dolce metà è un’occasione per “mangiare bene”, e riporto a questo proposito, per correttezza, le parole di Ricky mentre si gusta i miei riuscitissimi cornetti salati:”Io te lo dico che dovresti aprire un ristorante, ma tu non mi dai retta!” e Chiara che, a fine cena, mima gesticolando con le mani il famoso motto:”Cotto e mangiato!”. Esageraaaaaaaati!!!! Beh, comunque, quale soddisfazione migliore?
Questo il menù della serata di ieri:
Cornetti salati
Prosciutto crudo, porcini e grana
Arrosto di tacchino, patate e insalatina
Delirio di cioccolato (ricetta dal blog di
Mollicadipane, non ho saputo resistere!) servito su uno specchio di crema pasticcera


Vorrei approfondire l’argomento antipasti. Ho sottratto la ricetta dei cornetti salati al blog deliziandoincucina ed è stata una rivelazione. Friabili, delicati e sfiziosissimi, una vera bontà! Non li consiglio se programmate di preparare primo e secondo piatto poiché sono piuttosto corposi e rischiate di appesantire troppo i vostri commensali e di trovarli tutti addormentati sulla tavola! Io li ho infatti affiancati ad un po’ di crudo e sono poi passata direttamente al secondo. Si preparano così:

Ingredienti:


150 gr di farina integrale
100 gr di farina 00
125 gr burro
Un vasetto di yogurt bianco
1/2 bustina di lievito per torte salate
1 cucchiaino di sale
Prosciutto cotto a fette 150 gr
Qualche fetta di groviera
Semi di papavero
Olio extra-vergine d'oliva

Impastate le due farine con il burro, aggiungete poi lo yogurt, il sale e il lievito e continuate a lavorare finché non vi troverete tra le mani una pallina liscia e lucida. Dividete la pallina in 3 pezzi e formate con questi 3 palline che andrete a stendere con il mattarello chiedendo ogni tanto aiuto alla farina affinché la pasta non si attacchi né al mattarello né al piano di lavoro. Le 3 palline si trasformeranno così in 3 cerchi di spessore di circa 2/3 millimetri. Con una rondella dividete in 8 spicchi i cerchi, posate sulla parte più larga dello spicchio un po’ di prosciutto e un pezzetto di groviera e andate ad arrotolare partendo sempre dalla parte più larga per ricavare dei croissant. Posizionate i cornetti sulla placca del forno ricoperta di carta oleata, spennellate con l’olio extra vergine e spolverate con i semi di papavero. I cornetti cuociono in circa 20 minuti a 180°.

I miei consigli:
utilizzate prosciutto cotto a fette e di buona qualità (io ho usato il Ferrarini), la differenza si sente eccome, assicurato!
Nel forno i cornetti non si gonfiano quindi potete avvicinarli ben bene senza rischiare che si attacchino tra di loro, e fare una infornata sola.
Serviteli ancora tiepidi, i vostri ospiti si leccheranno i baffi :-)


Per quanto riguarda la tavola, vi posto una foto piccola piccola perché devo ancora attrezzarmi per dei servizi di qualità accettabile (ma ci sto lavorando!), per il momento accontentiamoci di questa ;-)
Degni di nota sono i due runner che ho steso trasversalmente sul tavolo. Sono in lino (un materiale nobile, secondo il mio parere, ci vado matta!) e li ho acquistati in Finlandia durante l’ultima vacanza estiva – lì questo tessuto è reperibile ovunque, viene molto utilizzato e proposto spesso nella sua natura più ruvida e grezza. I tovaglioli sono in cotone, classicamente quadrettati, di un colore naturale che si sposa perfettamente con quello dei runner.  Il servizio di piatti è in stile inglese, di colore blu, e anche questo ha una bella storia, che racconterò prossimamente :)

Per Chiara e Ricky: non dovete farmi così tanti complimenti, altrimenti vi invito di nuovo, ih, ih,ih!

P.S. Con il prossimo post inizierà la storia della mia casetta, una storia fatta di sforzi, sacrifici, ricerche, tante tante soddisfazioni. E molto deve essere ancora fatto …



domenica 7 novembre 2010

Oggi si comincia :)

Per pura passione vorrei condividere le mie esperienze. Adoro la mia casa, e appena posso dedico il mio tempo a lei … in che senso? Beh, progetto un angolo finora rimasto impersonale o in disordine, organizzo una cena a tema dove la tavola è la protagonista, ricamo a punto croce, spippolo su e-bay per trovare l’oggetto desiderato e chi più ne ha più ne metta.
La casa dei miei sogni è accogliente, calorosa, in uno stile che si divincola tra il toscano e il country. E’ una casa con stanze non troppo grandi, arredate semplicemente con colori caldi. Deve esserci un focolare (come si può vivere senza???). Ma avrò tempo per parlare di questo …
Con cosa diamo inizio? Ma naturalmente dalla cosa più recente: il compleanno di mia suocera, festeggiato questo pomeriggio con tutta la famiglia.

Ho voluto dare importanza al colore: bianco e rosso. Considerato che in casa ho una fantastica tovaglia bianca in stile jacquard – confezionata appositamente per il  mio tavolo lungo lungo ma stretto – ho convenuto che dovevo giocare con gli accessori per inserire il colore rosso. Con del feltro ho ritagliato dei fiorellini di circa 8 cm di diametro e li ho sparsi qua e là e come centro tavola ho utilizzato 3 rose di stoffa belle piene, morbide, i cui petali erano ricoperti da piccoli strass e brillantini. Ho pensato poi di acquistare dei tovaglioli di carta scegliendone un tipo di grande formato, di un tessuto che assomiglia al panno; ne ho acquistato una confezione di colore rosso e una di colore bianco. Ho arrotolato ogni tovagliolo formando dei cannoli e li ho fermati legandoli col nastrino nel cui fiocchetto ho inserito una piccola pallina ricoperta di brillantini fissata all’estremità di un filo di rame. Piattini di carta rossi e flutes in vetro hanno completato la tavola.
Il dolce in verità è stato lo step più impegnativo, ma ha anche decretato il successo della festa! Sfoglia al cioccolato, ricetta di Giovanni Pina dal Manuale pratico di pasticceria. Sorprendentemente cremosa, gustosa al palato, deliziosa a vedersi. Una vera chicca. Io ho portato i 3 strati di pan di spagna previsti a 4 e, dopo averli bagnati con la bagna al rum, li ho farciti con due creme, una composta di panna e cioccolato fuso e una di crema e caffè. Ho spolverato infine la superficie con trucioli di cioccolata al latte ottenuti semplicemente grattando lateralmente una tavoletta con la lama seghettata di un coltello.
La torta è stata spazzolata, tutti hanno gradito l’atmosfera e il pomeriggio è trascorso serenamente, in un clima di amicizia.
Questa è La mia Dolce Casa.